giovedì 19 marzo 2009

>> MINISTRO, MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!!!

Il ministro della Funzione Pubblica BRUNETTA usa parole dure in conferenza stampa
"Gli studenti dell'Onda vanno trattati come guerriglieri"
L'UdS: "Una dichiarazione degna dei peggiori regimi sudamericani"

ROMA - Gli studenti dell'Onda sono dei "guerriglieri, e verranno trattati come guerriglieri". Usa parole forti per parlare del movimento della protesta studentesca il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. All'indomani dello sciopero della scuola indetto dalla Cgil, con i cortei in tutti Italia che, in alcuni casi - come all'università La Sapienza di Roma - sono sfociati in momenti di tensione fra manifestanti e polizia, il ministro parla così durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi alla quale ha partecipato anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

mercoledì 18 marzo 2009

>> L'ONDA è TORNATA!!!

da Repubblica 18.03.2009

Macerata. L'Onda "festeggia" con una giornata di sciopero diffuso "la conquista dell'annullamento della cerimonia di apertura di anno accademico, caso unico
in tutto il Paese". Una decisione che, spiegano gli studenti, il movimento "ha imposto" alle istituzioni universitarie.

-------------------------------------
il corteo cerca di uscire dall'Ateneo e si scontra con le forze dell'ordine

"Picchiati senza motivo". A Roma cariche della polizia

Torna l'Onda in tutta Italia

Torna l'Onda in tutta Italia A Roma cariche della polizia

ROMA - Migliaia in piazza in tutta Italia per protestare contro il piano dei tagli all'istruzione varato dal governo Berlusconi. All'agitazione indetta dalla Cgil hanno aderito anche i ragazzi dell'Onda che torna così a far sentire la sua voce. E alla Sapienza di Roma la polizia ha caricato gli studenti che volevano uscire in corteo dall'Ateneo.

Tensione alla Sapienza.
Tensione e scontri all'Università di Roma La Sapienza quando gli studenti che avevano dato vita al corteo interno hanno tentato di uscire fuori dalla città universitaria cercando di forzare il cordone di poliziotti e carabinieri. Le forze dell'ordine li hanno caricati respingendoli all'interno dell'Ateneo, i ragazzi hanno risposto lanciando alcune scarpe ("Ce le eravamo portate per lanciarle davanti al ministero dell'Economia come hanno fatto in Francia"). Più tardi, circa 200 ragazzi hanno cercato di violare il blocco attraverso le uscite che danno su viale Regina Elena: alcuni ragazzi hanno lanciato sassi contro le forze dell'ordine, ma sono stati subito bloccati. In via De Lollis gli agenti della Guardia di finanza hanno effettuato una nuova carica di alleggerimento. I contusi fra gli studenti sarebbero decine. Difficile fare un bilancio, come spiegano i ragazzi, "perché se ne trovano ad ogni angolo della città universitaria". LE FOTO

E sul banco degli accusati finisce il protocollo che limita i percorsi dei cortei varato dalla giunta Alemanno in accordo anche con le organizzazioni sindacali. Il motivo dell'intervento della Polizia alla Sapienza, infatti, sarebbe questo. Far sfilare gli studenti l'avrebbe violato. Ma la Cgil non ci sta: "Era stato firmato per poter creare un tavolo di discussione che riducesse il disagio della città e aiutasse i cittadini, ma se viene utilizzato per massacrare gli studenti non serve più a nulla e può anche essere stracciato" dice il presidente del direttivo regionale del Lazio della Flc-Cgil Franco Gallerano. Mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno precisa: "C'e' un impegno di tutta la citta' ad avere delle regole, rispettiamo il diritto a manifestare, ma entro delle regole''.

Maroni: "Interveniamo contro le violenze politiche".
"La libertà di espressione, di manifestazione, di partecipare alle elezioni è un diritto costituzionale dei cittadini che noi intendiamo garantire contro ogni forma di violenza". Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni,risponde così, nel corso di una question time alla Camera, ad una interrogazione sugli scontri avvenuti qualche giorno fa all'università statale di Milano. "Assicuro che il ministero dell'interno, attraverso le forze di polizia - spiega Maroni - manterrà un ancora più elevato livello di attenzione in relazione al rischio del ripetersi di analoghi episodi di violenza politica".

Ferrero: "Cariche inaccettabili"
. Protesta il segratario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Che in una nota definisce le cariche "inaccettabili e ingiuste", "primo frutto avvelenato del protocollo sui cortei voluto dal sindaco di Roma", e conclude: "Non è in questo modo illiberale e repressivo che si può gestire l'ordine pubblico nella capitale d'Italia".

Roma.
Tanti palloncini colorati e striscioni con slogan - da "La scuola non è un'azienda" a "Per uscire dalla crisi, investire sulla conoscenza" e "Contro Berlusconi, legittima difesa" - hanno fatto da cornice alla manifestazione che si è svolta stamattina a piazza Santi Apostoli.

Genova. Alcune migliaia di lavoratori e studenti si sono mobilitati stamani a Genova nei cortei in occasione dello sciopero generale provinciale organizzato dalla Cgil. LE FOTO

Firenze.
Il corteo nel capoluogo toscano ha raccolto circa 10 mila persone. Nel corteo che si è concluso da poco c'erano un gruppo di precari della scuola seguito da professori, ricercatori, studenti.LE FOTO

Milano.
I manifestanti si sono diretti verso piazza Duomo sventolando bandiere e urlando cori contro i ministri Gelmini, Tremonti e Brunetta. Precari e portavoce della Cgil hanno preso la parola dall'alto di un palco allestito su un lato della piazza. Gli studenti si sono invece sistemati di fronte al Duomo con il loro camion, da cui a loro volta hanno tenuto discorsi contro i tagli alla scuola.

Torino. "Per uscire investendo nella conoscenza". E' lo slogan della manifestazione regionale intitolata "Tutti insieme. Sciopero della conoscenza". Il corteo partito da piazza Arbarello si è diretto verso piazza Castello.

Macerata
. L'Onda "festeggia" con una giornata di sciopero diffuso "la conquista dell'annullamento della cerimonia di apertura di anno accademico, caso unico
in tutto il Paese". Una decisione che, spiegano gli studenti, il movimento "ha imposto" alle
istituzioni universitarie.

Epifani: "In piazza contro il governo".
Sono troppe le cose che non vanno nella scuola, a partire dalla riduzione degli spazi formativi, meno tempo per stare in aula, la riduzione delle risorse e il grande problema dei precari". Guglielmo Epifani da Palermo rilancia l'emergenza. Chiede al governo di affrontarla "diversamente" e spiega così le ragioni dello sciopero: "E' contro le scelte del governo e per rivendicare una scuola di qualità".
(18 marzo 2009)

sabato 13 dicembre 2008

>> Continua con successo la sottoscrizione della Petizione!




javascript:void(0)


Sign for PER LA RICERCA in ACCADEMIA



SOSTIENI LA RICERCA: FIRMA ! ! !


Possono firmare liberamente tutti coloro (anche non dell'Accademia....anzi, sarebbe ancora più importante questa solidarietà!!) che condividono l'appello alla RICERCA e all'ATTIVITA'.

venerdì 12 dicembre 2008

>> La foto dello sciopero del 12 dicembre '08

La pioggia non ferma lo Sciopero contro la Crisi,
contro la Precarietà, contro i Tagli alla Scuola!
La foto è emblematica: l'Urlo di Munch!!
(il quadro piu' famoso dell'Espressionismo)

>>Un'installazione in Accademia ...che fa pensare

>> O.d.g. in Senato per l'Equipollenza della Laurea

odg accolto dal Governo come raccomandazione

con data riportata dell'11.12.08 (da confermare n.d.r)

A.S. 1209 - ODG -Il Senato,

in sede di esame della disegno di legge AS 1209 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

premesso che,

è in corso un contenzioso tra Ministero dell'istruzione, università e ricerca e la comunità di alta formazione delle Accademie e dei Conservatori di Musica, relativamente all'emanazione dei regolamenti attuativi, previsti dall'articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508 in ordine alla riorganizzazione delle cattedre e che ha visto l'intervento della Magistratura che ha finora bloccato l'operatività degli stessi regolamenti;

si paventa che possa prevalere, visto l'orientamento che ha ispirato i provvedimenti varati, una posizione che porti ad uno scadimento culturale e professionale delle Accademie dei Conservatori, qualora si ponga in atto il tentativo di polverizzazione delle cattedre e degli insegnamenti e la conseguente precarizzazione del ruolo dei docenti;

ciò porterebbe grave conseguenze all'iter formativo degli studenti, che sarebbero costretti, per acquisire un titolo, a frequentare una dispersiva serie di corsi;

impegna il Governo:

a varare i regolamenti attuativi, nel pieno rispetto delle finalità e delle norme della legge di riforma n. 508 del 1999, consolidando nell'ordinamento le sperimentazioni ormai pluriennali;

a prevedere in esse l'equipollenza tra i titoli rilasciati dalle Accademie e dai Conservatori di musica e quelli universitari, come avviene negli altri paesi europei secondo le direttive previste dal Trattato europeo di Lisbona.

SBARBATI, FIORONI, MAGISTRELLI, AMATI

mercoledì 10 dicembre 2008

>> DIRITTI da non DIMENTICARE!!

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
segue scarica

Dichiarazione universale dei diritti umani,
Articolo 2, 10 dicembre 1948

martedì 9 dicembre 2008

>> Invisibili? Ci sono. Un articolo di Ilvo Diamanti

Grecia, Francia, Italia:
la Gioventù Bruciata

di Ilvo Diamanti
(ultima parte dell'articolo pubblicato da Repubblica il 9 dicembre 2008 vai )

.... La rivolta di Atene, per alcuni versi, richiama, inoltre, le mobilitazioni che attraversano l'Italia da alcune settimane. Le differenze, in questo caso, sono però ancor più evidenti. Perché in Italia la protesta giovanile non nasce da un episodio violento e non ha assunto toni violenti (se non in alcuni casi molto specifici). Perché ha fini e bersagli squisitamente politici. I provvedimenti del governo in materia di scuola e università. Tuttavia, fra le mobilitazioni vi sono i punti di contatto altrettanto palesi. In Italia come in Grecia i protagonisti sono gli studenti, i teatri le università. In Grecia come in Italia la popolazione studentesca era da tempo in ebollizione, per gli stessi motivi. L'opposizione aperta contro la riduzione delle risorse e degli investimenti sulla scuola - e in particolar modo sull'organizzazione della ricerca e dell'università - pubblica.

.....Perché le rivolte investono i giovani, sia gli studenti che i marginali, delle classi agiate e dei gruppi esclusi. I bersagli sono, in ogni caso, le istituzioni di governo, il sistema educativo e le forze dell'ordine, il sistema politico e in particolar modo i partiti e gli uomini di governo. Il denominatore comune di queste esplosioni sociali sono i giovani, occultati e vigilati da una società vecchia e in declino, da un sistema politico im-previdente, inefficiente e spesso corrotto. Schiacciati in un presente senza futuro. Cui sono sottratti i diritti di cittadinanza. Costretti a una flessibilità senza obiettivi. Il che significa: precarietà.

La violenza, in questo caso (l'autore si riferisce alle vicende in atto in Grecia - ndr), diventa un modo di dichiarare e gridare la propria esistenza.
Loro, invisibili.
Inutile ignorarli, fare come se non ci fossero. Ci sono. Studenti, precari, di buona famiglia oppure marginali e immigrati, politicizzati o apertamente impolitici e antipolitici. Esistono. E se si finge di non vedere si accendono, bruciano. Fuochi nella notte che incendiano le città.

lunedì 8 dicembre 2008

>> Ipnotico Artaud a Macerata!


Cronaca del 7 dicembre 2008, dal Teatro Lauro Rossi di Macerata in occasione della presentazione del testo IL VILLAGGIO SOMMERSO L’ultima notte di Antonin Artaud di Franco Celenza, lettura scenica a cura di Diego Dezi eregia multimediale di Marica Violini e Maurizio Failla
leggi la recensione di Massimo Puliani

venerdì 5 dicembre 2008

>> Trovati i soldi per la scuola privata cattolica

Incredibile ma vero! In poche ore il Governo trova i soldi per la Scuola Cattolica. Privata. E' bastato un "richiamo" religioso per far aprire il portafoglio dello Stato Laico. Mentre per la Scuola Pubblica solo TAGLI.
Che desolazione
!
--------------------------------------------------------------------------
Da Repubblica.it
La Chiesa attacca
Il governo annulla subito i tagli
alla Scuola Cattolica

CITTA' DEL VATICANO - Non sono servite manifestazioni, sit-in, o lezioni all'aperto. E' bastata la minaccia della mobilitazione delle scuole cattoliche per far cambiare idea al governo nel giro di qualche ora. I fondi per le scuole paritarie "vengono ripristinati", ha assicurato il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato sulla finanziaria. "C'è un emendamento del relatore che ripristina - dice Vegas - il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro. Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini". Nonostante le rassicurazioni, anche il Papa ha fatto sentire la propria voce: "Gli aiuti per l'educazione religiosa dei figli - ha detto Benedetto XVI - sono un diritto inalienabile".

>> FIRMA per la RICERCA




javascript:void(0)


Sign for PER LA RICERCA in ACCADEMIA



SOSTIENI LA RICERCA: FIRMA ! ! !


Al Presidente
dell'Accademia di Belle Arti di Macerata

Il prossimo Consiglio d'Amministrazione dell'Accademia di Belle Arti di Macerata dovrà affrontare il Bilancio Preventivo 2009.

Qualora si tagliassero le risorse per l'attività di RICERCA dei docenti e studenti (fra cui le annuali iniziative del Festival I.Mode Visions 2009, Mac-Art, Mirionima ecc), la nostra Accademia non solo sarebbe un'Istituzione senza una sua fisionomia culturale, senza possibilità di promuovere iniziative pubbliche, ma non potrebbe MAI rientrare fra quegli Istituti che possano vantarsi di realizzare una "produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica"
>>> continua
SOSTIENI LA RICERCA: FIRMA ! ! !

lunedì 1 dicembre 2008

>> L'ONDA protesta con la ...festa!!!

Riceviamo da blondreadstyle@libero.it e pubblichiamo:

L’”Onda” protesta anche con la festa! à EVENTI

Voglio aggiornarvi sulle prossime attività organizzate dal movimento Onda Anomala di Macerata.

Partecipate numerosi! Argomento base di ogni incontro, assemblea, festa: DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO!

2 DICEMBRE 2008 ore 18 (martedì!!) :

Assemblea generale AULA G lettere & filosofia (corso Cavour) ,

9 DICEMBRE 2008 (martedì!!) :

NOTTE BIANCA!! Atrio di filosofia (corso Garibaldi) Live Concert: GANG, Rocko & the Rolls

12 DICEMBRE 2008 (venerdì!!) :

MANIFESTAZIONE REGIONALE AD ANCONA

sabato 29 novembre 2008

>>L' Università non ha bisogno di agitazioni violente

Ecco il finale di un intervento
di Giovanni Sabbatucci
da il Messaggero del 29 nov.

...Eppure di questo, ossia del merito delle questioni, si dovrebbe parlare, nei consessi accademici e nelle assemblee studentesche, oltre che naturalmente nelle sedi politiche deputate. Ma un movimento studentesco che accettasse di impegnarsi senza pregiudiziali su questioni così specifiche (e, diciamo la verità, poco adatte a suscitare entusiasmi e mobilitazioni) dovrebbe anche dismettere alcune delle forme esteriori e delle modalità di azione con cui è abituato a operare e a rappresentarsi. Dovrebbe abbandonare le retoriche dell'assemblea e del corteo (il che non significa rinunciare alle assemblee e ai cortei), fornirsi di più solide strutture di rappresentanza e darsi obiettivi plausibili in una logica "sindacale".

E' sicuramente una strada difficile da percorrere, e lo stesso carattere fluido del movimento (non a caso si parla di "onda") la rende poco praticabile. Certo è più facile ripetere rituali e movenze ereditati dalla tradizione, ritrovarsi nel calore del momento comunitario. Ma il risultato di questa deriva non può essere che un rapido esaurimento dell'ondata di protesta; oppure, in alternativa, una sua radicalizzazione, a seguito di qualche sempre possibile episodio di violenza che inneschi la spirale mobilitazione-repressione-mobilitazione. In ogni caso ne deriverebbe una re-ideologizzazione del movimento, un suo attestarsi su parole d'ordine pregiudiziali, a tutto scapito del merito dei problemi da affrontare. L'università italiana attraversa già una fase altamente critica, per colpe in parte proprie e in parte altrui. Non ha certo bisogno di una nuova stagione di scontri ideologici e men che meno di agitazioni violente.
L'intero articolo

venerdì 28 novembre 2008

>> L'Onda Anomala non è un Catino d'Acqua

Una riflessione dopo la giornata di oggi 28 nov.

Il rischio di trasformare un'Onda Anomala (di massa, collettiva, apartitica, democratica) in un "Catino d'acqua" da rovesciare in alcuni eventi, c'è.

Quell'irruzione di 200 studenti a Roma durante l'inaugurazione dell'Anno Accademico non è da criticare per quanto riguarda il suo "spririto".
**
La Partecipazione, la presenza vigile, il Dissenso sono infatti valori fondamentali nel DNA dell'Onda.
Ma quando veniamo a conoscenza (dalla stampa!*) che dalle manifestazioni civili e democratiche fino ad oggi espresse dall'Onda, si è passati agli insulti, all'interruzione forzata di un evento, o alla minaccia, questo non possiamo TOLLERARLO.
Noi non c'eravamo alla Inaugurazione dell'Anno Accademico de La Sapienza di Roma.

Ma che sia chiario: l'Onda Anomala è un movimento di massa, non ....un Catino d'Acqua.
(m.p.)

*Al grido di "dimettiti, dimettiti" e "buffone, buffone" gli studenti hanno accerchiato il neo rettore della Sapienza Luigi Frati che aveva appena terminato il suo intervento nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico. L'Aula magna è stata invasa da decine di universitari che hanno fatto irruzione da una porta sul retro del palazzo. "Non c'è niente da inaugurare" e "la gente come noi non molla mai", gli slogan gridati dai ragazzi. Frati, costretto ad abbandonare il Rettorato, rivolto ai ragazzi ha detto: "Il vostro comportamento non è democratico vi era stata proposta l'opportunità di far parlare un vostro rappresentante all'inaugurazione ma voi avete rifiutato". L'articolo
[Da repubblica.it 28 novembre 2008]

**Il commento a caldo di Francesco Brancaccio dell'Onda di Scienze Politiche dopo aver interrotto l'inaugurazione dell'anno accademico: "In questo momento non si poteva inaugurare in piena normalità, per questo abbiamo fatto irruzione"
[da Repubblkica.it - 28 novembre 2008]

Se volete scrivere la vostra testimonianza: ufficiostampa.accademia@virgilio.it

>> Manifestazioni a Roma e Macerata

DALL'ANSA
Al grido di ''non c'e' nulla da inaugurare'' circa duecento studenti sono entrati nell'aula magna del rettorato de La Sapienza rivendicando ''un'universita' pubblica''. ''Gli studenti in aula i baroni sotto 'acqua'', uno degli slogan scanditi. Gli studenti hanno anche srotolato degli striscioni, uno di questi recita: ''l'onda sale, verso lo sciopero generale'. Il rettore Ligi Frati, che aveva gia' finito il suo discorso, e' stato costretto a lasciare l'aula magna. Interrotta anche la lecitio magistralis della professoressa Irene Bossoni.

STUDENTI DAVANTI PALAZZO GRAZIOLI, 'VERGOGNA'
Un centinaio di studenti, poco prima che cominciassero i cortei organizzati per la giornata di mobilitazione a Roma, ha protestato sotto palazzo Grazioli, la residenza romana del presidente del consiglio.

Gli studenti, al grido 'vergogna' e 'buffone', hanno voluto denunciare, e' stato spiegato, in merito alla vicenda dello studente morto a Rivoli ''la gravita' delle parole di Berlusconi, che ha voluto ridurre vergognosamente a fatalita' quello che e' stato invece la conseguenza tragica di anni di tagli alla spesa sociale nel paese''.

Gli studenti e le studentesse hanno inoltre domandato se ''la manutenzione di Palazzo Grazioli ha la stessa attenta osservanza che il Premier ha sostenuto essere garantita agli istituti scolastici''.

Un corteo composto di circa 300 persone e' sfilato per il centro concludendosi in fine mattinata a piazza della Repubblica.


'ONDA' OCCUPA E 'ACQUISTA' CASH ATENEO MACERATA
MACERATA - Occupazione lampo del Rettorato e 'acquisto' cash dell'Universita' di Macerata da parte di due emissari della 'Fondazione Onda anomala', muniti di due valigette di finte banconote. E' l'ultima performance del Movimento No 133, che stamani (assente il rettore) ha occupato simbolicamente per un'ora gli uffici del Rettorato, srotolando dalla finestra uno striscione di otto metri con la scritta 'La pagate voi la vostra crisi, reddito per tutti - Onda anomala verso il 12 dicembre'.

Una cinquantina gli studenti e i precari che hanno preso parte al blitz, con due ragazzi in giacca e cravatta che, per conto della 'Fondazione Onda Anomala' hanno depositato in segreteria un atto di acquisto dell'ateneo, lanciando poi nei corridoi decine di banconote con l'effige del rettore Roberto Sani, e il simbolo del dollaro Usa con la dicitura 'one baron'. La Fondazione, dicono gli studenti, ''si compra l'Universita' e la riconsegna come bene comune a tutti i soggetti che vivono, producono e condividono i saperi nei nostri territori''. Per ''smascherare la retorica dell'ateneo virtuoso, dove in realta' sono annunciati tagli del 30% alla ricerca, alla didattica e ai servizi''.

>> Il Decreto Gelmini del 6 nov. passa al Senato

Dal SOLE 24 ORE
Roma, 28 novembre 2008 -
Palazzo Madama ha approvato il decreto Gelmini sull'Universita'. il provvedimento passa ora all'esame della Camera. Il provvedimento è stato approvato per alzata di mano. A favore hanno votato Pdl e Lega Nord, contrari Pd (che sostiene che il decreto abbia un impianto inaccetabile) e Idv. l?Udc per protesta non vota

Tra i punti chiave dell’articolato, il blocco del turn-over per gli atenei in rosso e le norme ‘anti-baroni’ introdotte in sede di esame in commissione, secondo cui per accedere agli scatti di carriera, gli aumenti di stipendio e i fondi sarà necessario dimostrare di aver svolto attività di ricerca. Tra le nuove norme, anche la ‘chiamata diretta’ degli studiosi italiani (e non solo) all’estero.

mercoledì 26 novembre 2008

>> Dall'onda anomala alle macerie del controsoffitto

Eccoci a commentare un'altra tragedia nella scuola. Tragedia: con morti.
Dopo i tagli alla cultura, all'intellingenza degli uomini e delle donne, dei giovani senza futuro...la Scuola ritorna in prima piano attraverso la cronaca: a Rivoli, un controsoffitto si stacca per cause ancora da accertare (e non sarà difficile imputare tale fatto ad un'impresa che ha fatto lavori in economia!), e a Milano, un bambino "sfugge" (dicono!!!) al controllo di una Maestra, e precipita dal terzo piano del plesso scolastico.
Anche questa è la nostra scuola. La scuola della Maestra Unica. Insegnanti o "vigilanti". Non vorremmo essere nei panni dei genitori che ogni giorno lasciano i loro piccoli a....Scuola!
Disgrazia? Una fatalità?
Ma i soffitti li costruiscono gli uomini. E gli uomini controllano (o dovrebbero controllare) i muri. La sicurezza nelle scuole ha registrato questi due fatti che gridano dolore e muovono le nostre coscienze!


>> L'Onda non si ferma: venerdì 28 mobilitazione nazionale

Riceviamo e pubblichiamo:

Fervono i preparativi nelle scuole e nelle università per la giornata di mobilitazione nazionale contro la legge 133 e la riforma Gelmini prevista per venerdì 28 novembre. Un clima di fiducia che resiste anche ai tentativi di intimidazione, come accaduto ieri a Pisa. Diversi studenti sono stati feriti dalle cariche della polizia durante un sit-in pacifico in occasione della convocazione del consiglio di amministrazione di ateneo che doveva approvare il il bilancio di del 2009.
Nel pomeriggio, studenti e precari sono scesi in strada bloccando per alcune ore il traffico in Lungarno Pacinotti dove ha sede il rettorato. A Roma, gli studenti universitari si preparano all’ennesimo corteo che partirà la mattina dalla Sapienza, con destinazione finale a sorpresa; gli studenti medi, invece, stanno ragionando su una serie di azioni di grande impatto simbolico.

da http://www.carta.org/

venerdì 21 novembre 2008

>> Come cambiare la Verità

Scuola, il Cav scherza coi bimbi e difende Gelmini: Dl travisato
Roma, 20 nov (da ILVelino.it) - Il decreto Gelmini “non contiene riduzioni di spesa né tagli, né prevede una riduzione del numero degli insegnanti. Contiene una serie di innovazioni di buonsenso invece avete visto come è stata accolta...”. Silvio Berlusconi difende il provvedimento che cambia volto alla scuola italiana voluto dal suo ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini.
L’occasione è la Giornata italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella sala della Lupa a Montecitorio. Il premier sottolinea come il contenuto della nuova norma “è stato travisato”. “Come al solito – dice – è stata ribaltata la realtà”.
La realtà viene RIBALTATA da BERLUSCONI
Il Decreto Gelmini non prevede tagli né riduzioni?
MA E' LA 133 che TAGLIA e RIDUCE!
clicca qui
Il Premier doveva dire: non prendetevela con chi ha fatto il compitino sulla scuola indicando il Grembiulino e la Costituzione da leggere.....prendetela con il Governo che ha preparato la manova finanziaria....contro la Scuola PUBBLICA!!!

Continua IL VELINO:
Poi parla della reintroduzione del grembiule: “Abbiamo raccolto molti consensi per l’utilizzo del grembiule. Evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no. Ad esempio – prosegue –, può succedere che nelle scuole del Nord, ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, e altri no. L’introduzione del grembiule evita di fare confronti”.
Ci rendiamo conto di cosa va discutendo un Presidente del Consiglio! Confronti? Ma a noi di Dolce e ....Galbani non importa nulla. I bambini non sono così imbecilli da fare discriminazioni sui vestiti marcati e quelli no!!!! Avevamo una Scuola Elementare d'ECCELLENZA. Vediamo con la Riforma Gelemini dove andremo.

>> Ancora un'immagine della manifestazione


Manteniamo viva l'ONDA ....
scrivete a ufficiostampa.accademia@virgilio.it
Questo è il NOSTRO spazio libero!

>> le nostre voci a Palazzo


La politica adesso la facciamo noi portando le nostri voci nel Palazzo

Segnalo un sito fatto con creativa simulazione/dissimulazione,
un vero/falso istituzionale,
intrigante immaginario al potere
spazio della visionaria realtà.
Un capolavoro collettivo della net art
(mp)

VAI AL SITO http://www.ministeroistruzione.net/
http://annaadamolo.noblogs.org/

martedì 18 novembre 2008

>> E ora siamo ai ricordi?

Speriamo proprio di no. Il Dibattito e l'impegno continuano.
Aspettiamo suggerimenti, interventi, informazioni, documenti...

Intanto vediamo questo video Clip da Catania

domenica 16 novembre 2008

>> Gelmini dixit: una tavola rotonda (virtuale) con il Ministro



GELMINI: "Fra gli obiettivi della riforma c'è quello di cancellare l'ideologia dell'egualitarismo: "Vogliamo cancellare dalla scuola e dall'università l'ideologia dell'egualitarismo, del 18 o del 6 politico a tutti, e lo vogliamo fare perché abbiamo fiducia nelle persone". (Da la Stampa.it e Repubblica.it del 16 novembre.)
mp: Non sappiamo cosa sia "l'ideologia dell'egualitarismo" riferita alla scuola e università. E’ una considerazione filosofica anti-socialista? Siamo per L'EGUILITARISMO SOCIALE!

Ma crediamo che la Gelmini si riferisca ad altro con questa espressione. Ma al solito, non riuscendo a comunicare il CONCETTO, si esprime con SLOGAN che non hanno nulla a che vedere con il GIUDIZIO di MERITO. Avrebbe potuto dire che non è d'accordo con la PROMOZIONE PER TUTTI. e basta.

GELMINI: Ma è l'ideologia dell'egualitarismo che ha reso la nostra classe insegnante tra le meno pagate d'Europa, e la nostra società tra le meno eguali d'Europa. Non è vero che ci sono pari opportunità.
mp: Non capiamo l'attinenza fra ESAMI e STIPENDI signora Ministro. La "meritocrazia" che dovrebbe premiare gli insegnanti è cosa del tutto "soggettiva", e quindi "faziosa" (chi deciderà il merito? Quali i criteri?). Che gli insegnanti italiani siano i meno pagati in Europa è dato statistico. Le cause non dipendono affatto dagli esami e dai promossi. Non si faccia confusione. Ce n'è già abbastanza!


GELMINI: ma non ci sono “pari opportunità” nella scuola italiana....
mp: Non capiamo di cosa stia parlando. Stia più attenta con questi slogan: abbiamo bisogno di precise statistiche, come quella che secondo l'OCSE, indica la scuola elementare fra le eccellenze mondiale.

Allora come mai ha deciso di cambiare – come primo atto governativo - la Scuola Elementare? Doveva invece indicare una riforma per la Scuola Media che è in evidente “degrado”.

E sull'Università? Ha dato dei numeri, e su quelli occorre distinguere e non fare di “tutte le erbe un fascio”. Ha proposto di tagliare i corsi improduttivi e non frequentati, e su questo siamo d’accordo. Ma la 133 taglia le risorse all’Università in modo indiscriminato, senza una vera analisi della gestione dell’Università. Ha proposto di trasformare l'istituzione PUBBLICA con quella "privata" delle Fondazioni. Il tutto con il solito slogan che la Scuola deve essere gestita come un’Azienda! No. Non siamo d'accordo e difenderemo la SCUOLA PUBBLICA con tutte le nostre energie.

sabato 15 novembre 2008

>> La Politica e la Cultura

Ho Chiesto a Valentino Bellucci, docente di Filosofia e anche esperto di Video/Teatro, una riflessione, un pensiero su "Politica e Cultura". Mi ha fatto piacere leggere questa nota, diciamo "insolita". Spero che possa interessare.


La Politica a cosa mira? Al benessere pubblico. E la Cultura? A rendere ogni uomo più libero.
Risposte sommarie, certo, ma che possono indicare una strada, uno spunto di riflessione. In base a queste risposte ci dovrebbe essere tra Politica e Cultura una armonia prestabilita, un lavoro parallelo e un aiuto reciproco per la crescita e il benessere di una comunità.

Platone non la pensava così, soprattutto per quanto riguarda gli artisti della Poesia, scacciati dalla sua ideale Repubblica. È più fruttuoso seguire Aristotele o un altro filosofo greco, Damone, che scriveva: “ …bisogna stare bene attenti, come di fronte ad estremo pericolo, ai cambiamenti con l’introdurre un nuovo genere di musica: perché in nessun caso si mutano i modi musicali senza compromettere le massime leggi della città…”. La musica per il filone pitagorico e oltre agisce in modo potente sull’animo, tanto da poter fare di una persona un virtuoso o un criminale…In effetti la cultura (musicale e non) ha sempre avuto degli effetti sul singolo e sulla comunità, effetti che poi si diramano nella dimensione politica. Quindi il problema esiste.

Ma può una certa Politica decidere quale Cultura è virtuosa oppure dannosa?
La domanda fa ricordare la massificazione culturale praticata da regimi totalitari.

Eppure l’Industria culturale di oggi (se vogliamo, anch’essa individuabile come un Potere) non fa la stessa cosa?
E la Televisione, quanta responsabilità ha sull’Omologazione?
Valentino Bellucci

>> IL DIRITTO del DISSENSO

Quella che pubblichiamo è una foto tratta da Repubblica.it del 6 novembre:

La fotografia rappresenta una rispettabile parte della realtà, cioè quella di ragazzi che non sono d’accordo con i provvedimenti governativi (ma l'accettano) contro quella di altri ragazzi di un’Onda formata e vissuta da migliaia di studenti che sono partiti alle 3 di mattina per andare a manifestare (non a fare una gita di piacere!) a Roma.

Quei tre ragazzi di Parma firmatari del cartello, ne hanno abbastanza delle manifestazioni e approvano le nuove norme del governo. Lo hanno lasciato davanti alla sede del Comune:

"Viva la Gelmini, Berlusconi e la legge. Basta con queste inutili proteste. Ormai è legge".


Noi rivendichiamo il DIRITTO al DISSENSO!

Se non si fosse levata la protesta di migliaia di studenti, professori, cittadini, oggi il Ministro Gelmini non avrebbe fatto quel secondo decreto del 6 novembre, dove alcune modifiche al precedente sono già state apportate.

Che lo sappiano quei tre ragazzi di Parma (la cui indole protestataria ha fatto capolino, altrimenti non avrebbero “perso” tempo neanche a scrivere quel deprimente cartello): non si può abbassare la testa quando si ha un’idea in cui si crede!

(mp)


venerdì 14 novembre 2008

>>Una grande partecipazione allo sciopero

UN SUCCESSO di PARTECIPAZIONE !!!!!
L' O N D A F O T O G R A F A T A


Mandate le vostre foto della manifestazione a:
ufficiostampa.accademia@virgilio.it

-------------------------------------------

Da Repubblica:
Università, il ritorno dell'Onda.
"Siamo in duecentomila"
Protesta davanti a Montecitorio

I VOLTI PULITI dell'ONDA
Tre i cortei per protestare contro il progetto del ministro Gelmini e i tagli introdotti dalla Finanziaria. In treni speciali, in pullman, migliaia di studenti sono arrivati da tutta Italia. Sfilano per le strade del centro scandendo slogan contro il governo.


---------------------------------------------
Dal sito della CGIL:
La manifestazione si conclude con l'intervento di Alberto Civica, segretario generale UILPA UR Afam:
"Ci diranno che siamo pochi, rumorosi e che è inutile manifestare perché andranno avanti lo stesso. Noi vogliamo dire qui che non siamo d’accordo e lo diciamo con i nostri strumenti democratici.
Ci hanno detto che c’è la crisi, la recessione.... ma allora bisogna investire nei nostri settori per lo sviluppo e non operare tagli.
In realtà l’idea del Governo è quella di far uscire l'Università dal sistema pubblico.
Non siamo noi che difendiamo i baroni, è il Governo che non sta facendo nulla contro di loro.
Il Governo non è neppure capace di trovare i soldi per i contratti scaduti da anni.
I fondi per università, ricerca ed AFAM sono stati usati per gli autotrasportatori, per il taglio dell’ICI, e la lista temiamo non sia finita.
A furia di tagli scompaiono gli enti con i relativi lavoratori e non si fa più ricerca.
Ci sono rettori in carica da 28 anni e su questo non si interviene.
Vogliamo più democrazia nelle università.
Il problema del precariato è un problema di persone, non di numeri.
E’ il futuro che scompare, il loro futuro e quello del paese.
Ma i precari continuano a lavorare, a reggere la ricerca.
Nell’AFAM non c’è un sistema di reclutamento, non ci sono regole, non ci sono soldi.
Eppure è di lì che sono usciti e continuano ad uscire personalità che tutto il mondo ci invidia.
E’ vero che c’è la crisi, ma per riprendere lo sviluppo ci vogliono investimenti in ricerca e formazione.
Da questa piazza andremo avanti insieme: studenti, lavoratori e sindacati, tutti.
Solo insieme potremo ottenere risultati.
Siamo pronti a discutere con il Governo, ma questo - prima - ritiri i decreti con i tagli.

lunedì 10 novembre 2008

>> Sciopero GENERALE: organizzazione

Chi vuol partecipare alla manifestazione, può dare
il proprio nominativo tramite questa e.mail:
(marica violini) mari.violini@yahoo.it
Partirà una corriera da Macerata

sabato 8 novembre 2008

>> Considerazioni sul nuovo decreto Gelmini

Faccio una considerazione sulla NECESSITA' di NON TAGLIARE i Fondi all'attività di RICERCA!

Il 5 novembre il nuovo Decreto Gelmini ha deliberato per gli atenei migliori, 500 milioni di euro.

Cinquecento milioni di euro (cioè il 5% del Fondo del Finanziamento Ordinario) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica migliori. Le università più virtuose saranno individuate attraverso i parametri di valutazione Civr, Cnvsu e modelli internazionali.

Il prossimo Consiglio d'Amministrazione dell'Accademia di Belle Arti di Macerata dovrà affrontare il Bilancio Preventivo 2009.
Facendo una considerazione sul provvedimento governativo suddetto, qualora si tagliassero le risorse
per l'attività di RICERCA e l'Attività dei docenti e studenti, la nostra Accademia non potrebbe MAI rientrare
fra quegli Istituti che possano vantarsi di realizzare una "produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica".

Senza FINANZIAMENTI alla RICERCA, la RICERCA NON SI FA!

(mp)

venerdì 7 novembre 2008

>>I provvedimenti approvati dal Governo il 6 novembre

INSERT: per maggiori info >>>
http://www.flcgil.it/notizie/

------------------------------------------------
Da Repubblica
(fra parentesi alcuni nostri commenti)
ROMA
- Il decreto legge sull'Università varato oggi 6 novembre dal Consiglio dei Ministri dà una boccata d'ossigeno agli Atenei. (Quindi non ci saranno i Tagli???? ndr)
Opzioni post
Concorsi più trasparenti. Le nuove modalità prevedono che sarà eletto un pool molto ampio di professori all'interno del quale poi saranno estratti a sorte coloro che faranno parte della commissione che giudicherà. (Con il Presidente che sarà il Docente Ordinario del Corso - ndr)

Con conti in rosso niente assunzioni. Si pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune università. Da oggi gli atenei con bilanci in perdita non potranno bandire concorsi per docenti o personale amministrativo. (Così si taglia sulle persone non sulle cose - ndr)

Dal 2009, tremila posti in più per ricecatori. Ci sono 150 milioni di euro per favorire il turn over.
L'obiettivo è quello di favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti italiani. Incentivi dunque alle Università per favorire il pensionamento e l'assunzione di giovani docenti. Gli atenei potranno anche decidere di fare entrare solo giovani ricercatori arrivando quindi a 2 giovani ricercatori per ogni docente in pensione. Almeno il 60% delle assunzioni devono essere destinate ai nuovi ricercatori e le università che rinunceranno a trattenere i docenti oltre i 70 anni di età possono raddoppiare il numero dei posti per ricercatori. (Da verificare i dettagli - ndr)

Agli atenei migliori 500 milioni di euro. Cinquecento milioni di euro (cioè il 5% del Fondo del Finanziamento Ordinario) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica migliori. Le università più virtuose saranno individuate attraverso i parametri di valutazione Civr, Cnvsu e modelli internazionali. (Prima di dare ai...Migliori, occorre non TAGLIARE l'attività ordinaria - ndr)

Soldi a chi elimina corsi inutili. Saranno premiate con più finanziamenti, trasferiti direttamente dal ministero, le università che ridurranno sedi distaccate non funzionali e corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro. (Questo provvvedimento è paradossale: si dà i soldi a chi taglia. Ma chi taglia già risparmia, quindi per cosa gli diamo i soldi? - ndr)

Enti ricerca esclusi da blocco assunzioni. Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche.

Concorsi già banditi fuori da turn over. I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over. (BENE, ndr)

Per studenti meritevoli 135 milioni di euro. Un incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. Nel 2009-2010, con il nuovo finanziamento, tutti gli idonei in Italia avranno la borsa di studio e l'esonero dalle tasse. Sono 180 mila oggi i ragazzi idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono. (BENE in LINEA DI PRINCIPIO Da verificare i dettagli - ndr)

Residenze universitarie, 65 milioni. Sessantacinque milioni di euro sono destinati a nuove strutture. Si prevedono 1700 posti letto in più per studenti universitari. (BENE in LINEA DI PRINCIPIO Da verificare i dettagli - ndr)

Da Repubblica (6 novembre 2008)

venerdì 31 ottobre 2008

>> PROFEZIA di CALAMANDREI nel 1950

INTERVENTO di Piergiorgio Odifreddi Così la scuola diventa un affare privato da l'ESPRESSO (30 ottobre 2008)

Gli scioperi e le occupazioni che in questi giorni scuotono le scuole e le università italiane sono la reazione all'ormai famigerata legge 133 del 6 agosto 2008, che in realtà non è affatto una riforma dell'istruzione: piuttosto, contiene "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Si tratta, cioè, di una legge di riordinamento economico che ha lo scopo principale di tagliare i costi e le spese dovunque, e affonda dunque la sua lama in tutti i tipi di servizi sociali.

Gli articoli che interessano l'istruzione e la ricerca sono pochi: sostanzialmente, il 15 sul costo dei libri scolastici, il 16 sulla facoltà di trasformazione in fondazioni delle università, il 17 sui progetti di ricerca di eccellenza, e il 64 sulle disposizioni in materia di organizzazione scolastica. E lo scopo, dichiarato espressamente nel comma 6 di quest'ultimo articolo, è di ottenere risparmi che vanno dal mezzo miliardo di euro per il 2009 ai 3 miliardi per il 2012.

Ora, poiché la scuola è uno dei servizi fondamentali che giustificano l'esistenza stessa dello Stato, insieme alla sanità, ai trasporti e alle comunicazioni, e i servizi per loro natura richiedono costi economici per poter offrire benefici sociali, è chiaro che mettere mano agli innegabili e gravissimi problemi che affliggono la scuola, badando soltanto e unicamente a risparmiare dal lato economico, significa fraintenderne le cause e rischiare di aggravarli invece di risolverli.

E invece è ormai evidente che la strategia del governo in questo campo si riduce a una e una sola azione: il taglio radicale dei finanziamenti alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, dalle elementari alle università, e il loro drastico ridimensionamento in termini di numero di classi, ore di lezione, indirizzi, sperimentazioni, piani di studio, insegnanti e personale non docente. Vanno in questa direzione, ad esempio, la reintroduzione del maestro unico (e trino, visto che il maestro generalista sarà affiancato dai due maestri di inglese e di religione), e il rapporto di uno a cinque fra le entrate e le uscite, cioè fra le assunzioni e i pensionamenti, dei docenti universitari.
Di fronte allo strangolamento economico della scuola e dell'università - scrive il prof. Piergiorgio Odifreddi
(http://espresso.repubblica.it/dettaglio/scuola-affare-privato/2047019) sull'Espresso in edicola oggi 31 ottobre - mi sono tornate in mente le parole che Piero Calamandrei* pronunciò di fronte al Terzo Congresso dell'Adsn (Associazione a difesa della scuola nazionale) a Roma, l'11 febbraio 1950: data non casuale, essendo l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi e dei benefici che lo Stato accordava, e continua ad accordare nonostante la congiuntura economica, alla Chiesa in generale e alle scuole cattoliche in particolare.

Rileggiamo dunque le sue parole, così antiche eppur così moderne: "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza: in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada: comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare in queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli, invece che alle scuole pubbliche, alle scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in questo modo: rovinare le scuole di Stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni, attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, e dare alle scuole private denaro pubblico".

*
PIETRO CALAMANDREI (Firenze, 21 aprile 1889Firenze, 27 settembre 1956) è stato un giornalista, giurista, politico e docente universitario .Nel '45 fu nominato membro della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipò attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione italiana.

>> Tra applausi e vento ...siamo tutti SAVIANO


di LAURA GIROLAMI
dal Messaggero del 31.10.2008

Tra applausi e vento forte è continuata la protesta contro la legge Gelmini. Ieri mattina in piazza Cesare Battisti professori, studenti e passanti hanno assistito e partecipato alla lettura di “Gomorra” di Roberto Saviano. «L’attualità è il punto in comune che unisce il romanzo e il motivo per cui noi siamo scesi in piazza. Inoltre sull’esempio di Saviano che per le sue idee sta rischiando la vita anche noi vogliamo farci sentire, e non arrenderci», dice Marica Violini, rappresentante della Consulta studentesca. L'Accademia
di Belle Arti di Macerata ha aderito allo sciopero della scuola e dell'università con una lezione all'aperto dei Corsi di comunicazione visiva multimediale e di pittura. A dare il loro contributo sono arrivati anche i ragazzi dell’Istituto d’arte. Con le mani legate come atto simbolico hanno iniziato a disegnare. «Non è giusto tagliare i fondi per i laboratori che per un istituto come il mio sono fondamentali per la parte pratica del piano di studi» dice Elena Migliorelli rappresentante Istituto d’Arte Macerata. La manifestazione ha aderito al programma di RadioRai 3 «Fahreneit». A inizio lezione, il professor Massimo Puliani ha letto il documento firmato da cinque premi Nobel in favore dello scrittore napoletano.



Dal Corriere Adriatico
“Siamo tutti Saviano”


MACERATA - Tutta incentrata sulla lotta alla criminalità organizzata la lezione all'aperto dell'Accademia delle Belle Arti, che si è svolta ieri mattina in piazza Cesare Battisti. Una lezione-reading che ha visto avvicendarsi al centro della piazza docenti e studenti dell'Accademia delle Belle Arti sulle pagine del libro di Roberto Saviano Gomorra. Intorno moltissimi ragazzi seduti in cerchio.

Abbiamo scelto questo argomento perchè anche noi come Saviano vogliamo lottare contro ciò che non vogliamo, ci ha detto a margine della lezione la rappresentante della consulta studentesca Marica Violini. E nonostante il decreto sia stato approvato, Marica assicura, il movimento continuerà a far sentire la sua voce.

Durante il reading a cui hanno partecipato anche il professor Puliani, il professor Forlani e la professoressa Marasca, alcuni studenti hanno fatto una performance di pittura con le mani legate.


>> FORUM: e ORA che FARE della PROTESTA?

Per Il forum inviate i vostri commenti a

ufficiostampa.accademia@virgilio.it


MessaggioInviato a Repubblica.it : Ven Ott 31, 2008 10:13 am

Titolo: LE PROSSIME SETTIMANE - E PROSSIMI MESI

Durerà parecchio. Durerà parecchio se non subirà la tendenza fisiologica dei movimenti a sgonfiarsi. Durerà parecchio se aumenterà le orecchie , le teste e le intelligenze che riuscirà a raggiungere. Durera parecchio se comincerà, per la prima volta, a inventarsi forme di lotta che "non tolgano qualcosa" per chiedere "qualcosa di giusto". Durerà parecchio se un nuovo lessico del rapporto tra fine e mezzi sarà inventato. Durerà parecchio se riuscirà a coniugare la domanda di sapere con la resistenza alla facile tentazione di usare forme banali di temporanea cessazione dell'offerta di sapere. Durerà parecchio se riuscirà a raccontare che tra le intelligenze migliori di questo paese c'é la voglia di difendere-sognare-fare futuro. Durerà parecchio se non cederà a lusinghe e tentazioni di consunte politiche. Durerà parecchio se difenderà a denti stretti l'irrappresentabilità.
Durerà parecchio perché DEVE durare parecchio! Perché nell'onda non ci sono solo le speranze di chi scende in piazza in decine di migliaia, ma anche quelle di altre centinaia di migliaia che solo aspirano a futuro, non sapendo ancora quanto necessario sia il cominciarlo a FARE questo futuro... da oggi.

giovedì 30 ottobre 2008

>> GRANDE PARTECIPAZIONE alla LEZIONE ALL'APERTO dell'ACCADEMIA

SIAMO TUTTI SAVIANO
se vuoi firmare >>>>http://alexptt.altervista.org

L’Accademia di Belle Arti di Macerata si è riunita giovedì mattina in Piazza Battisti per aderire in maniera insolita e collettiva allo sciopero nazionale della scuola e dell’università.

Nell’ambito dell’iniziativa si è tenuta una lezione all’aperto dei Corsi di Comunicazione Visiva Multimediale e di Pittura dell’Istituto, accomunati da una partecipata adesione di docenti, studenti e cittadini che hanno condiviso la proposta di dedicare un’orazione civile a Roberto Saviano. La manifestazione ha aderito al programma di RadioRai 3 “Fahreneit” e ha trovato a Macerata numerosi sostenitori che hanno portato solidarietà all’autore di “Gomorra”.

A inizio di questa lezione all’aperto il Prof. Massimo Puliani ha letto il documento firmato da cinque premi nobel in favore dello scrittore napoletano, costretto a vivere “blindato” perché minacciato dalla camorra: Dario Fo, M. Gorbaciov, Gunter Grass, Rita Levi Montalcini, O. Pamuk e D. Tutu.

L’orazione civile, coordinata dalla rappresentante degli studenti dell’Accademia Marica Violini si è intrecciata in maniera allegorica alla lotta che gli studenti stanno portando avanti in questi giorni contro i tagli alla scuola e all’università.

Agli interventi dei docenti (Teresa Marasca, Marina Mentoni, Roberto Cresti, Paolo Gobbi, Fabrizio Sibona, Annamaria Cognini, Alessandro Forlani) si sono alternati quelli degli studenti e di cittadini che hanno sentito l’esigenza di portare la loro voce in sostegno ai fatti che stanno muovendo l’opinione pubblica: tra questi gli attori Antonella Ventura e Piergiorgio Pietroni.

Gli studenti del Corso di Pittura hanno tenuto una performance “a mani legate” costruendo un dipinto collettivo che è stato esposto all’ingresso dell’Accademia, a ricordo e testimonianza di una giornata che si è svolta con grande senso di civiltà e come dimostrazione di un modo di protestare senza ideologie pregiudiziali. Uno sciopero quindi che non è stato solo di dissenso, ma anche proposta di un modo di vivere l’Accademia con impegno civile e partecipazione culturale.

>> NO AI TAGLI

A titolo informativo: pubblichiamo una MOZIONE DEL CONSIGLIO ACCADEMICO del Conservatorio di Milano. Anche l'Accademia di Macerata ha avuto un taglio del 40% sul Fondo Ordinario 2009. E la preoccupazione è quindi lecita......

NO AI TAGLI ALLA SCUOLA/UNIVERSITA' /ACCADEMIA,

NO AGLI SPRECHI

SI' AGLI INVESTIMENTI SULLA SCUOLA PUBBLICA


Il Consiglio Accademico del Conservatorio di Milano, preso atto del taglio del 40% dei finanziamenti ministeriali che va ad aggiungersi alla mancata attuazione dell'articolo 5 della Legge 508/99 e successive modifiche ed integrazioni con la conseguente pluriennale mancata attribuzione di finanziamenti per la gestione ordinaria dell'immobile, SEGNALA con viva preoccupazione l'attuale grave situazione di crisi finanziaria, crisi tale da mettere in serio dubbio il corretto funzionamento di tutta l'offerta formativa e didattica.

Si sottolinea che già da tempo tagli e inadempienze hanno costretto questo Conservatorio ad aumentare le rette a carico degli studenti e ad utilizzare, per le spese vive di gestione (bollette, etc.) fondi in realtà destinati alla didattica, ivi compresi quelli provenienti dalle rette stesse.

(Seduta del 23 ottobre 2008)dal sito http://www.unams.it/Istituti_alta_cultura/default_iiac.htm

mercoledì 29 ottobre 2008

>> PUNTI di DISCUSSIONE

tratto da Repubblica.it

Dal maestro unico ai precari degli enti di ricerca: ecco tutti i motivi di una protesta che da settimane porta in piazza insegnanti, alunni e genitori, tutti contro il ministro dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini.

Il maestro unico. Il maestro unico. Il ripristino del maestro unico nella scuola primaria sin dal prossimo anno scolastico è uno dei temi che mette d'accordo insegnanti, genitori e buona parte dei pedagogisti. Il team (tre insegnanti che operano su due classi) ha portato la scuola elementare italiana ai primi posti nelle classifiche internazionali. Il nostalgico ritorno al maestro unico, spiegano i sindacati, è dettato soltanto da "necessità di cassa" e accorcerà il tempo scuola a 24 ore settimanali: 4 ore e mezzo al giorno (il testo della legge). Stesso discorso per la scuola dell'Infanzia che dal prossima anno rischia progressivamente di vedersi accorciare il tempo scuola. Attualmente il cosiddetto tempo normale (dalle 8 alle 16) è diffuso nel 92 per cento delle classi. Il Piano Gelmini prevede che progressivamente, e in relazione alle richieste dei genitori, il tempo obbligatorio passi a 5 ore giornaliere. E se si volesse fare il tempo pieno...che ci pensino le scuole (ma con quali soldi??!!!!)

I tagli agli organici della scuola. Sta di fatto che la Finanziaria estiva prevede una autentica cura da cavallo per il personale della scuola. Una serie di "operazioni", come quella del maestro unico o la riduzione delle ore di lezione alla media e al superiore, consentiranno all'esecutivo di tagliare 87 mila e 400 cattedre e 44 mila e 500 posti di personale Ata: amministrativo, tecnico e ausiliario. Saranno i 240 mila docenti precari delle graduatorie provinciali a pagare il salatissimo prezzo della "razionalizzazione" delle risorse e gli 80 mila Ata che ogni anno consentono alle scuole di funzionare (il testo della legge)


Le classi per gli alunni stranieri. La creazione di classi differenziate per gli alunni stranieri, "rei" di rallentare i processi di apprendimento degli alunni nostrani, non era messa in conto. Ma da quando la Lega ha preteso e ottenuto l'approvazione di una mozione che istituisce di fatto le classi "per soli stranieri" la questione si aggiunge al lungo elenco di motivazioni che portano il mondo della scuola a protestare (il testo della mozione)

La chiusura delle scuole. Per rastrellare alcune centinaia di posti di dirigente scolastico e, bidello e personale di segreteria il ministro Gelmini ha imposto alle regioni, che si sono ribellate, di mettere mano ai Piani di dimensionamento delle rete scolastica. Secondo i calcoli effettuati dai tecnici di viale Trastevere, una consistente fetta delle 10.766 istituzioni scolastiche articolate in quasi 42 mila plessi scolastici va tagliata. Così circa 2.600 istituzioni scolastiche autonome rischiano di essere smembrate e accorpate ad altri istituti. Ma quello che preoccupa maggiormente gli amministratori locali è che il ministero vorrebbe cancellare dalla mappa scolastica del Paese circa 4.200 plessi con meno di 50 alunni.

Il contratto dei prof. Non è uno dei punti più indagati dai media ma i sindacati ricordano al governo che maestri e prof hanno il contratto scaduto da 10 mesi. ALTRi da 2 anni!!!!!! E in tempi di tempeste finanziarie e inflazione galoppante la questione appare di un certo rilievo.

Il provvedimento "precari" degli enti di ricerca. (il testo).
In base a un disegno di legge, già approvato dalla Camera, che contiene una norma sulla stabilizzazione dei precari, 60 mila PRECARI che fino ad oggi hanno lavorato presso università ed enti di ricerca rischiano di vedere andare in fumo i loro sogni. Se gli enti da cui dipendono non riusciranno a stabilizzarli entro il 30 giugno 2009 dovranno trovarsi un'altra sistemazione: magari all'estero (il testo del provvedimento)

PROFESSORI: 1 su 5.
Ogni cinque professori che andranno nei prossimi anni in pensione gli atenei potranno assumernbe uno solo. Quella di entrare stabilmente nel mondo universitario, per migliaia di precari già in forze presso gli atenei, diventa un autentico miraggio.


La privatizzazione delle Università. La finanziaria prevede la riduzione annuale, fino al 2013, del Fondo di finanziamento ordinario e un taglio del 46 per cento sulle spese di funzionamento. Un combinato che, tagliando in pochi anni 1,4 miliardi di euro, farà mancare l'ossigeno agli atenei e li costringerà, anche attraverso la trasformazione in Fondazioni, a cercare capitali privati.



martedì 28 ottobre 2008

>> IL DECRETO GERMINI E' LEGGE!

Roma, 30 ott. - (Adnkronos/Ign)-
La protesta studentesca si intensifica nel giorno dell'approvazione del decreto Gelmini. Il provvedimento è passato al Senato con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti. In tutta Italia piazze, strade e sedi istituzionali sono state prese d’assedio per dire 'no' alla riforma, voluta dal ministro dell’Istruzione.

--------------------------------

DA PANORAMA http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=33853&sez=HOME_SCUOLA

di Vasco Pirri Ardizzone

ROMA (1 novembre) - Dopo il passaggio finale avvenuto martedì scorso al Senato, il decreto legge n. 137 del 1 settembre, il cosiddetto decreto Gelmini, è una legge dello Stato. Nella legge “recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” sono previste misure quali il ritorno del voto in condotta, i voti in decimali al posto dei giudizi, il maestro unico, l’educazione civica. Mentre i tagli e le disposizioni contro cui gli studenti di mezza Italia stanno protestando, ormai da settimane sono/erano già contenute nella Finanziaria. E nel 'piano programmatico Scuola'. Per capire cosa sia questo piano è necessario fare alcuni passi indietro. Arrivando precisamente a giugno.

Nella Finanziaria, quella approvata in 9 minuti e mezzo il 18 giugno dal Consiglio dei ministri, all’articolo 64 e nella relazione tecnica era (o.... é? ndr) contenuta l'entità dei tagli che la scuola avrebbe dovuto subire nel prossimo triennio. E la manovra, è noto, è stata buttata giù poche settimane dopo la formazione del governo da Giulio Tremonti e dai suoi uffici.

Le modalità di realizzazione dei risparmi dovevano essere contenute in un apposito "piano programmatico Scuola'’ che Mef (ministero Economia e Finanze) e Miur (ministero Istruzione, Università e Ricerca) dovevano predisporre entro poche settimane. Ad oggi il 'piano programmatico Scuola' è stato steso su carta ed è davanti alle commissioni parlamentari Cultura e alla conferenza Unificata, che si è rifiutata di esaminarlo se prima il governo non rinuncerà alla possibilità di nominare un commissario ad acta nel caso che le regioni non razionalizzino la rete scolastica entro il 30 novembre. Questione che ha messo in allarme i governatori come ha spiegato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni: «Se non viene eliminata quella norma le Regioni non parteciperanno alla conferenza unificata». Nei tagli è previsto che in tre anni a circa centomila persone tra supplenti e personale Ata non verrà riconfermato il contratto. Ovvero che se ne torneranno a casa.

Misure dunque già note a giugno. Eppure la ministra bresciana pare essersene accorta solo dopo l’estate. Forse perché, ritenendo lei stessa abnorme la cacciata in soli tre anni di centomila persone, ha sperato che la norma potesse venire accantonata. O diluita nel tempo.

Si arriva così ai primi di settembre quando in un incontro-scontro con Tremonti lei prova a spiegare al ministro che mandando a casa quasi centomila persone in tre anni non si diventa certo popolari. Tremonti, durante la discussione a Montecitorio, le ribatte: «Cara Gelmini, sei diventata ministro per volontà di Berlusconi e non grazie a voti presi tra la gente». Come a dire che del consenso non se ne deve occupare. Al titolare di via XX settembre non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di rinunciare ai tagli sul personale alla scuola. Perché? Semplice: con i tagli agli inseganti precari e al personale Ata copre quasi 2/3 della manovra, 8 mld circa.

La Gelmini si fa insistente. Cerca di mediare e chiede almeno di diluire la cacciata dei precari in cinque anni e non in tre, come viceversa previsto dalla manovra. E’ a quel punto che Giulio sbotta: «Gelmini, mi hai rrrrotto... (come nella parodia tv di Corrado Guzzanti, ndr) i coglioni. La questione è politica. Se proprio insisti - minaccia - allora andiamo da Berlusconi e gli diciamo ‘o io o te’...». Lasciando ammutolita la povera Gelmini, che non reagisce e non replica. E soprattutto, cede. Per poi scoppiare in un pianto davanti al ministro dell’Economia, che però non mostra alcun ripensamento, né si intenerisce.